Sanificazione condizionatori: in cosa consiste e perché farla

La sanificazione dei condizionatori è un’attività spesso sottovalutata, nonostante sia una delle operazioni più indispensabili per poter assicurare un corretto funzionamento del dispositivo nel tempo. Questa considerazione diventa ancora più importante se si vagliano le possibili conseguenze negative sulla salute per chi si trova a respirare aria impura a causa di un condizionatore non adeguatamente sanificato. Quindi in cosa consiste questa operazione e perché è importante eseguirla con una cadenza periodica?

Sanificazione condizionatori: è davvero necessaria?

La sanificazione dei condizionatori è un’attività che rientra nella cosiddetta manutenzione ordinaria dei dispositivi. Si tratta di un’operazione svolta almeno una volta l’anno e che deve essere eseguita con con lo scopo di preservare il funzionamento del prodotto nel tempo. Le unità di condizionamento hanno lo scopo di purificare l’aria calda prelevata dall’ambiente per convertirla in aria raffreddata grazie all’azione di gas refrigeranti che funzionano come termoconvettori. È in questo frangente che avviene una vera e propria proliferazione di microrganismi quali batteri e virus provenienti dall’acqua nebulizzata e che mettono a rischio la salute delle persone. Nello specifico si incorre nella presenza di:

• Polveri: al cui interno possono svilupparsi allergeni responsabili di allergie alle vie respiratorie.
• Batteri: in grado di causare patologie provocate dalla produzione di sostanze dannose, in alcuni casi anche infiammazioni gravi. Può addirittura svilupparsi il batterio della legionella.
• Agenti inquinanti: una cattiva manutenzione favorisce la presenza di sostanze tossiche e nocive presenti negli ambienti esterni all’abitazione ad esempio il benzene, il particolato, i gas di scarico e molte altre.
• Muffa: l’accumulo di umidità nei meccanismi interni all’impianto è necessario combatterla al fine di evitare una proliferazione di muffe.
• Funghi: all’interno dei filtri dei condizionatori possono annidarsi, insieme ai pollini e ad altri allergeni e diffondersi rapidamente all’interno del locale, sfruttando il flusso dell’aria condizionata.

La sanificazione è un’intervento talmente importante da essere stato imposto obbligatoriamente, con il decreto-legge n.81 del 2008 del Ministero della Salute, tramite un controllo degli impianti di condizionamento installati nei luoghi di lavoro. Quindi, pur non essendo obbligatorio per gli impianti domestici, riveste un ruolo fondamentale per garantire il benessere dell’individuo.

Come sanificare correttamente un condizionatore Daikin

Nel processo di sanificazione del condizionatore Daikin la scrupolosità è una delle caratteristiche più importanti in questo procedimento.  Ci sono però delle procedure e dei consigli che generalmente aiutano il buon funzionamento del macchinario e che riguardano: 

• impiego di prodotti validi: elemento necessario nel caso in cui si voglia svolgere una attività virucida in autonomia. Un tecnico utilizza invece dispositivi composti da vapore o diluiti e perfino di prodotti in polvere essendo comunque costituito da cavi elettrici.
• pulizia degli split: Uno degli interventi principali per eliminare definitivamente i cattivi odori del condizionatore. Impedisce le condizioni adatte alla proliferazione di germi e batteri o muffe che possono causare infezioni.
• pulizia del motore esterno: essendo sottoposto ad intemperie far eseguire una sanificazione esterna ad un centro di assistenza è il rimedio più consigliato, almeno ogni quattro anni.

La sanificazione del condizionatore può essere affidata a professionisti, ma anche svolta in autonomia: in quest’ultimo caso è essenziale assicurarsi che dopo aver pulito tutte le componenti rimangono ben asciutte perché, in caso contrario, potrebbero danneggiare l’intero funzionamento del macchinario. È quindi preferibile rivolgersi ad un esperto per effettuare il controllo di tutte le parti del condizionatore per scongiurare qualsiasi pericolo.